In questo articolo tratteremo i seguenti temi:
Importanza della meta description per la User Experience
Nel cuore della strategia SEO di ogni sito web, la meta description riveste un ruolo fondamentale. Questo breve testo descrittivo non solo aiuta i motori di ricerca a comprendere il contenuto di una pagina, ma funge anche da biglietto da visita per gli utenti che navigano i risultati di ricerca.
Nota importante: la meta description NON è un fattore di posizionamento, però ha un suo ruolo cruciale nella scelta degli utenti essendo parte integrante dello snippet.
Una meta description efficace può significare la differenza tra un utente che sceglie di visitare il tuo sito piuttosto che quello di un concorrente.
Cercherò quindi di farvi capire come ottimizzare le tue meta descriptions per catturare l’attenzione degli utenti e migliorare il tuo ranking sui motori di ricerca, rispondendo alle domande più comuni e offrendo consigli pratici per WordPress e oltre.
Cos’è la meta description e perché è importante
La meta description rappresenta una breve sintesi del contenuto di una pagina web, inserita all’interno del codice HTML. Questo snippet testuale ha il compito di fornire agli utenti dei motori di ricerca una rapida panoramica su ciò che troveranno cliccando sul link.
Benché la meta description non partecipi direttamente al posizionamento di una pagina sui motori di ricerca (SERP), la sua ottimizzazione gioca un ruolo cruciale nell’incrementare il CTR (Click-Through Rate).
Quest’ultimo è considerato dai motori di ricerca come Google un segnale di rilevanza e qualità del contenuto proposto, influenzando così indirettamente la visibilità di un sito.
Per comprendere l’importanza di una meta description ottimizzata, consideriamo il comportamento degli utenti quando cercano informazioni online.
Di fronte ai risultati di ricerca, gli occhi si posano velocemente sul titolo e sulla descrizione: qui entra in gioco la meta description.
Una descrizione chiara, convincente e pertinente invita l’utente a cliccare sul link, preferendolo ad altri risultati meno accattivanti.
Ad esempio, nel caso di un e-commerce che vende prodotti tecnologici, una meta description che evidenzia offerte speciali, caratteristiche uniche del prodotto o servizi post-vendita esclusivi può significativamente aumentare il tasso di click rispetto a descrizioni vaghe o generiche.
Esempi pratici dimostrano l’efficacia di meta descriptions ben formulate. Prendiamo in considerazione un caso studio pubblicato da Moz, noto esperto di SEO, che ha evidenziato come la modifica di una semplice meta description abbia portato a un aumento del CTR di oltre il 20%. Questo esempio sottolinea l’importanza di dedicare tempo e risorse alla cura di questo elemento, spesso trascurato.
Cosa dice Google sugli Snippet dei risultati di ricerca?
Chiariamo prima il concetto di Snippet.
Lo Snippet, che significa letteralmente “ritaglio”, è quella parte di testo che appare in SERP relativa ad ogni pagina web che il motore di ricerca ti propone, ed è composta essenzialmente da URL + tag Title + meta description
Poi, ci sono anche quelli chiamati rich snippet, con stelline, sottomenu, immagini, ecc., ma questa è una altra storia e non è questo l’articolo giusto per approfondire il tema.
Per ora, accontentati di leggere qui, se proprio vuoi approfondire.
Recentemente, a Gennaio 2024, Google ha aggiornato le sue linee guida sugli Snippet, dicendo esattamente che:
Chiarimento della fonte principale degli snippet
Cosa: nella nostra documentazione sugli snippet è stato chiarito che la fonte principale dello snippet è il contenuto stesso della pagina.
Perché: la formulazione precedente implicava in modo errato che i dati strutturati e l’elemento HTML della meta descrizione fossero le fonti principali degli snippet.
Inoltre, sempre i nostri cari amici di Google dicono che
“Google utilizza principalmente il contenuto della pagina per determinare automaticamente lo snippet appropriato. Potremmo anche utilizzare informazioni descrittive nell’elemento meta description quando descrive la pagina meglio di altre parti del contenuto.”
Ho voluto enfatizzare in grassetto quel “potremmo anche”, giusto per far capire che la meta description che voi inserite nelle vostre pagine o articoli del vostro bel sito web, non è affatto detto che Google le prenda pari pari, anzi, probabilmente le scriverà nuove a modo suo, interpretando i testi in pagina.
Sempre Google conclude dicendo infatti che
“Gli snippet vengono creati principalmente dal contenuto della pagina stessa. Tuttavia, Google a volte utilizza l’elemento HTML meta description se può fornire agli utenti una descrizione più accurata della pagina rispetto al contenuto preso direttamente dalla pagina”
Come scrivere una meta description efficace
Fino a non molto tempo fa vi avrei detto semplicemente di fare così per ottimizzare la meta description:
- Includere parole chiave rilevanti: ciò aiuta a mostrare agli utenti che il contenuto della pagina corrisponde alla loro ricerca.
- Mantenere una lunghezza adeguata: generalmente, si consiglia di non superare i 160 caratteri per evitare che la descrizione venga tagliata nei risultati di ricerca.
- Usare un tono invitante: una chiamata all’azione (CTA) efficace può fare la differenza nel convincere l’utente a cliccare sul tuo link piuttosto che su un altro.
Oggi invece vi dico che tutto questo è ormai superfluo (a parte la lunghezza massima che rimane 155-160 caratteri )
Si, perché, per l’ennesima volta, ci dice Google come deve essere la vostra descrizione:
“…Google a volte utilizza il tag <meta name=”description”> di una pagina per generare uno snippet nei risultati di ricerca, se ritiene che fornisca agli utenti una descrizione più accurata di quanto sarebbe possibile esclusivamente dal contenuto della pagina. Un tag meta description generalmente informa e interessa gli utenti con un riepilogo breve e pertinente di cosa tratta una particolare pagina…”
Quindi, per cortesia, se volete che i click in SERP siano il più rilevanti possibili e che gli utenti siano effettivamente in target e quindi interessati a voi, cercate di scrivere descrizioni che siano tali, non frasi scritte in keywordese.
Per leggere il documento aggiornato di Google in merito a questo aspetto, potete andare al seguente link: https://developers.google.com/search/docs/appearance/snippet?hl=it
Modificare e inserire meta descriptions in wordpress
WordPress, il CMS più usato al mondo, si distingue per la sua versatilità e facilità d’uso, soprattutto quando si tratta di ottimizzazione SEO.
Tra le sue numerose funzionalità, WordPress offre robuste opzioni per gestire le meta descriptions attraverso l’uso di plugin SEO dedicati. Yoast SEO, Rank Math e All in One SEO sono solo alcuni degli strumenti più rinomati che permettono agli utenti di personalizzare e ottimizzare le meta descriptions per ogni pagina e post, assicurando che il contenuto del sito web sia allettante sia per i motori di ricerca sia per il pubblico di riferimento.
L’uso di questi plugin è intuitivo e accessibile anche per chi non possiede competenze tecniche avanzate. Per esempio, Yoast SEO guida l’utente attraverso un processo passo-passo per inserire una meta description ottimale, suggerendo anche la lunghezza ideale e l’uso di parole chiave specifiche.
Nell’esempio qui sotto si vede la barra di colore verde, indicando cioè che siamo al di sotto dei famosi 160 caratteri e quindi la nostra descrizione non verrebbe, teoricamente, tagliata.
Questo approccio garantisce che la descrizione non solo rispecchi il contenuto della pagina ma sia anche formulata in modo da massimizzare il potenziale di click-through.
Rank Math, d’altra parte, si distingue per le sue funzionalità avanzate di analisi SEO (il che lo fa preferire a molti esperti SEO rispetto al concorrente YOAST) che permettono agli utenti di valutare l’efficacia delle loro meta descriptions in tempo reale, suggerendo miglioramenti in base agli ultimi algoritmi dei motori di ricerca.
All in One SEO offre una soluzione completa per la gestione SEO di un sito WordPress, inclusa la facilità di modificare le meta descriptions per pagine, post, e anche tipi di post personalizzati, rendendo il processo di ottimizzazione SEO accessibile a tutti.
OK, tutto bello, plugin spettacolari, ma allora, perché su Google vedo descrizioni che non hanno nulla a che fare con quello che ho scritto io?
Google cambia la meta description: perché???
Perché, come dicevo prima, Google ha deciso che quel testo non rispecchia il contenuto reale della pagina, e ha deciso di usare un testo ricavato dai contenuti presenti.
Qui sotto l’esempio di come Google mostra lo snippet del mio articolo sulla keyword research.
Vi pare uguale alla descrizione che ho inserito io?
Vi sembra utile all’utente per capire di cosa tratta l’articolo?
Per me no, ma Google ha deciso così.
Che questo piaccia, sia giusto e funzionale, è un altro paio di maniche.
Però, forse, una soluzione a questo problema esiste, e ce la indica Google stesso con l’introduzione di nuovi meta tag e markup.
Google cambia la meta description: come impedirlo?
Il 24 settembre 2019, Google ha annunciato l’introduzione di nuovi meta tag e attributi HTML, cruciali per chi vuole limitare la visibilità dei propri contenuti negli snippet in primo piano, o posizioni zero.
Rivelato sul blog Webmasters Central, questo aggiornamento permette anche di personalizzare la quantità di testo, le dimensioni delle immagini e la lunghezza delle anteprime video nei risultati di ricerca, garantendo un controllo maggiore sulla presentazione dei contenuti online. Ma anche questo, è un altro discorso.
Per comodità d’uso vi lascio questo video dal canale ufficiale del Google Search Central dove John Mueller spiega l’introduzione di questi nuovi tag e attributi.
Cosa ce ne frega a noi? Semplice, tra gli attributi inseriti c’è un bel attributo “nosnippet” che potrebbe fare al caso nostro.
Per arrivare al succo del discorso, le parole di Mueller si possono sintetizzare così:
“I nostri sistemi valutano come una pagina può rispondere alla query di un utente, mostrando snippet variabili basati sulla ricerca effettuata.
Ci focalizziamo principalmente sul meta tag description, ma a volte includiamo anche testo dalla pagina. Lo snippet visualizzato non influisce sul ranking, ma può guidare l’utente nella scelta del risultato su cui cliccare, quindi è importante verificarne la sua efficacia.
Per contenuti che preferisci non apparissero nello snippet, abbiamo introdotto l’attributo data-no snippet, che impedisce la visualizzazione di specifici elementi HTML nello snippet. Dopo l’applicazione, è necessaria una nuova scansione della pagina per attuare la modifica, che non sarà immediata.”
Avete capito dove voglio arrivare? Ancora no? ma siete ciucchi forte allora!
Su avanti, vi guido per manina anche questa volta.
In poche e semplici parole, in HTML, è possibile utilizzare l’attributo “data-nosnippet” su elementi come span, div e section, per escludere specifiche sezioni dal diventare parte dello snippet di testo.
In questo modo possiamo decidere di non selezionare certe aree del contenuto per la visualizzazione nello snippet, offrendo così una maggiore flessibilità nella gestione di quali informazioni preferiamo non mostrare.
Cioè, ancora più semplicemente:
Se non posso forzare Google su cosa mostrare nello snippet, posso però farlo su cosa NON mostrare!
data-nosnippet tentativo n°1
Per fare una prova ho modificato l’articolo a cui le immagini prededenti fanno riferimento aggiungendo il paramentro data-nosnippet in una section, all’interno del quale ho inglobato l’intero articolo.
In tal modo comunico a Google che voglio che tutto il contenuto dell’articolo venga escluso dallo snippet, per cui gli resta solo la mia meta description.
Volete sapere come è andata?
Dopo aver nuovamente indicizzato l’articolo tramite API indexing (leggi questa accurata guida per capire come fare) ho atteso di vedere in search console l’aggiornamento (data di scansione) ma….
Niente da fare, Google prende ancora il testo dall’articolo ignorando di fatto la mia meta-description, compilata a manina tramite Yoast.
data-nosnippet tentativo n°2
Ho quindi eseguito un ulteriore test, questa volta però usando l’attributo no-snippet all’interno del tag <span>, inserendolo in ogni blocco di paragrafi tra un title (H2,H3 o H4) e l’altro, in questo modo:
Anche qui solito iter di indicizzazione (lo potete fare anche tramite search console, solo che potrebbe metterci più tempo rispetto alle API di Google) e attesa, poi, ecco la magia!
In SERP è apparso lo snippet corretto, con la MIA meta description:
Vittoria, ce l’ho fatta!
Sono soddisfatto? NO, perchè la descrizione che ho inserito non mi piace per nulla, ma lo scopo di questo articolo era un’altro, per cui va bene così. Ovviamente la modificherò.
Spero che questo articolo possa esservi utile per comprendere meglio la dinamica con cui Google modifica a suo piacimento le meta description e come provare a contrastarlo qualora il risultato non sia affato dei migliori.
Altra cosa, Google all’interno dello snippet non si diverte a cambiare solo le descrizioni, ma anche i title di pagina, ma in questo caso non c’è trucco che tenga, dovete semplicemente scrivere dei buoni tag title.
Leggete questo articolo dedicato ai title per capire cosa intendo!
Disclaimer
Eseguite sempre dei test prima di cantare vittoria, potrebbe anche succedere che quella che pensavate essere la meta description perfetta in realtà non lo fosse, e invece di trovarvi con più click e traffico, vi trovate invece al bar ad ubriacarvi.
Insomma, attraverso i test possiamo giocare un po’ con le opzioni e scoprire quale descrizione ci fa davvero guadagnare più visite, ma non abusate mai di questo “potere”.